L’associazione
Nasce nel novembre 2002, come conseguenza di un’esperienza diretta vissuta presso la missione di Tchébébé in Togo.
Avendo constatato la realtà di assoluta povertà in cui vive la popolazione togolese, ci siamo attivati per raccogliere fondi, materiale sanitario, medicinali e tutto ciò che, a vario titolo, può risultare utile.Inizialmente tutti i nostri sforzi si sono concentrati “attorno” alla missione di Tchébébé in cui opera suor Rita Avesani, religiosa veronese della Compagnia delle suore Marianiste, missionaria in Africa dal 1977.
Con l’andare del tempo nuovi missionari e nuovi bisogni si sono presentati sulla nostra strada, li abbiamo “fatti nostri” e trasformati nei “nostri sogni”.
Attualmente le realtà seguite sono 9.
Il Togo
La Repubblica Togolese è uno stato dell’Africa Occidentale con capitale Lomé.
Confina con Ghana, Benin, Burkina Faso e, a sud, si affaccia sul Golfo di Guinea.
È vasto 56.785 km² e la popolazione conta circa 7.600.000 abitanti (2016).
Secondo il “Rapporto UNICEF 2016”, la speranza di vita alla nascita è di 60 anni.
Il tasso di mortalità neonatale (su 1000 nati vivi) è pari a 27,
quello di mortalità sotto i 5 anni è 78 che colloca il Togo al 24° posto di questa sfortunata classifica.
Si stima che gli orfani siano 330.000.
- L’11% dei neonati è sottopeso alla nascita, il 16% lo è tra i tra i bambini al di sotto dei 5 anni.
- Il 28% subisce un arresto nella crescita e il 7% ha problemi di deperimento.
- Il 2,4% delle persone adulte è sieropositiva.
- Il 37% delle persone non ha accesso all’acqua pulita e l’88% non usufruisce di impianti igienici adeguati.
- Il tasso di analfabetismo tra gli adulti è del 40%.
Tra i giovani di età tra 15-24 anni risultano analfabeti il 13% dei maschi e il 27% delle femmine. - Il 28% dei bambini tra i 5 e i 14 anni lavora.
- Il 54% della popolazione vive sotto la soglia internazionale di povertà fissata in 1,25 dollari USA al giorno.
- Il 6% delle ragazze si è sposata o ha iniziato a convivere prima dei 15 anni, il 22% prima dei 18 anni.
- Il 15% delle ragazze ha partorito prima dei 18 anni.
Qualcosa abbiamo fatto...
molto resta ancora da fare
- Realizzate 9 scuole elementari nei villaggi di Mewedé, Kaza, Hesoudé, Pouwnepihé, Samaï, Solimdé, Issati, Ikotadi, Kamina e il secondo edificio della scuola elementare di Morétan.
- Realizzato 1 liceo nel villaggio di Niamtougou.
- Realizzata la scuola media nel villaggio di Tchébébé.
- Realizzate 2 scuole materne nei villaggi di Tchébébé e di Morétan.
- Realizzato 1 foyer femminile e sala studio nel villaggio di Kpatchilé.
- Realizzata una sala polivalente presso il C.E.G. Notre Dame de la Paix di Sotouboua.
- Realizzazione dei 1235 metri lineari del muro di cinta al dispensario di Ilama.
- Raccolti fondi per una trentina di interventi chirurgici a bambini affetti da poliomielite o da altre gravi patologie.
- Inviati fondi per la ristrutturazione del tetto della casa parrocchiale di “Notre Dame de Fatima” nel villaggio di Niamtougou.
- Raccolti e inviati fondi all’associazione Amici dell’Igiene e del Risanamento (AHA) con sede a Morétan, per la sistemazione di 153 pozzi e relativa installazione della “pompa a corda”.
- Realizzate 4 trivellazioni: alla scuola media di Tchébébé, nei villaggi di Miniki e Okougnouou e nel quartiere Mandota di Kante.
- Realizzate 2 sale polivalenti nei villaggi di Kaza e Hezouwe.
- Realizzato un pozzo con serbatoio alla maternità di Tchannadé.
- Raccolti fondi per adozioni a distanza e acquisto di siero anti-veleno.
- Raccolti fondi per l’organizzazione di container (stoccaggio merci, spedizione e operazioni doganali). Sono stati inviati circa 1160 m³ di materiali, tra cui: medicinali, materiale sanitario, biciclette, giocattoli, pompe ad immersione, gruppi elettrogeni, vestiario e masserizie varie.
Il ‘Villaggio della gioia’
DOVE FAR TORNARE IL SORRISO A BIMBI
E RAGAZZI CHE LO HANNO SMARRITO
· bambini orfani di uno o entrambi i genitori;
· figli di malate mentali o portatrici di handicap;
· bimbi a rischio o con devianze di comportamento;
· bambini abbandonati o dispersi in attesa del ritrovamento della famiglia.
Si tratta di casi comunque vulnerabili, per i quali si è evitato l’inserimento grazie alla disponibilità offerta da un membro della famiglia di occuparsi dei piccoli.
Spesso si tratta di bimbi orfani di mamma alla quale subentra la nonna o una zia.
Il Villaggio della gioia dispone di una infermeria nella quale lavorano due agenti sanitari in rotazione 7 giorni su 7, mentre per i casi più gravi le cure vengono effettuate nei centri medici circostanti.
L’asilo, per i più piccoli, si svolge all’interno del villaggio sotto la direzione di una maestra.
Tutti i bambini in età scolare beneficiano di una formazione in scuole pubbliche o private a seconda delle esigenze.
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5 PER MILLE
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